Le celebrazioni della Pasqua ad Agrigento raggiungono il culmine del pathos durante la sera del Venerdì Santo, nella quale si rievoca il doloroso ritorno del Cristo morto tra le braccia della Madre. Nella lunga processione con partenza dalla bella Cattedrale di San Gerlando, le confraternite agrigentine rigorosamente vestite di nero, portano in spalla la “Vara”, cioè l'urna contente le spoglie mortali di Gesù, che si ricongiungerà al simulacro della Madonna come da tradizione davanti alla Chiesa di San Domenico.
Visitare Agrigento a Pasqua, è di sicuro, momento di rinascita spirituale, per i praticanti e fedeli, e di un suggestivo riappropriarsi di unici momenti legati alle tradizioni ed al folclore popolare, per i non autoctoni. Il sentimento religioso popolare lo si respira, la devozione degli abitanti è intensa e pura. Le manifestazioni civili e religiose, che ricalcano vecchi ancestrali riti che si perdono nella notte dei tempi, ci fanno capire come tali sentimenti non solo fanno piena parte della vita culturale proprie dello statuto ontologico di ogni popolo, ma la rinnovano, ed il gruppo sociale, legato ad essi, attraverso un rituale di catarsi, si rinsalda e si rivifica.
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